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La Parola quotidiana di Dio: Conoscere Dio | Estratto 79

121 |2 Aprile 2021

Gesù parla ai discepoli dopo la resurrezione

Giovanni 20:26-29 E otto giorni dopo, i Suoi discepoli erano di nuovo in casa, e Toma era con loro. Venne Gesù, a porte chiuse, e Si presentò in mezzo a loro, e disse: “Pace a voi!” Poi disse a Toma: “Porgi qua il dito, e vedi le Mie mani; e porgi la mano e mettila nel Mio costato; e non essere incredulo, ma credente”. Toma gli rispose e disse: “Signor mio e Dio mio!” Gesù gli disse: “Perché Mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non han veduto, e hanno creduto!”

Giovanni 21:16-17 Gli disse di nuovo una seconda volta: “Simon di Giovanni, Mi ami tu?” Ei gli rispose: “Sì, Signore; Tu sai che io Ti amo”. Gesù gli disse: “Pastura le Mie pecorelle”. Gli disse per la terza volta: “Simon di Giovanni, Mi ami tu?” Pietro fu attristato ch’ei gli avesse detto per la terza volta: “Mi ami tu?” E gli rispose: “Signore, Tu sai ogni cosa; Tu conosci che io Ti amo”. Gesù gli disse: “Pasci le Mie pecore”.

Questi passi riferiscono alcune cose che il Signore Gesù fece e disse ai Suoi discepoli dopo la resurrezione. Anzitutto diamo un’occhiata alle differenze tra il Signore Gesù prima e dopo la resurrezione. Dopo essere risorto era ancora lo stesso dei giorni precedenti? Le Scritture contengono il seguente versetto, che Lo descrive dopo la resurrezione: “Venne Gesù, a porte chiuse, e Si presentò in mezzo a loro, e disse: ‘Pace a voi!’”. È evidente che a quel tempo Egli non era più una carne, bensì un corpo spirituale. Questo, perché aveva trasceso i limiti della carne e, a porte chiuse, poté ugualmente venire tra gli uomini e permettere loro di vederLo. Questa è la differenza più grande tra il Signore Gesù dopo la resurrezione e il Signore Gesù che aveva vissuto nella carne prima della resurrezione. Sebbene non ci fosse alcuna differenza tra l’aspetto esteriore del corpo spirituale di quel momento e il precedente aspetto esteriore del Signore Gesù, in quell’istante Egli era divenuto un Gesù che alle persone sembrava un estraneo, perché era diventato un corpo spirituale dopo essere resuscitato e, in confronto alla Sua carne precedente, questo corpo spirituale era più sconcertante e disorientante per gli uomini. Esso creò anche una maggiore distanza tra il Signore Gesù e le persone, che in cuor loro percepirono come, in quel momento, Egli fosse diventato più misterioso. Queste interpretazioni e questi sentimenti riportarono improvvisamente gli uomini a un’epoca in cui avevano creduto in un Dio che non si poteva vedere né toccare. Così la prima cosa che il Signore Gesù fece dopo la resurrezione fu permettere a tutti di vederLo, di confermare la Sua esistenza e la realtà della Sua resurrezione. Inoltre, questa azione riportò il Suo rapporto con le persone allo stato in cui era quando Egli aveva operato nella carne, ed Egli fu il Cristo che Si poteva vedere e toccare. Così un esito è che gli uomini non dubitarono né della Sua resurrezione dopo la crocifissione né della Sua opera di redenzione dell’umanità. Un altro esito è che la Sua manifestazione agli uomini dopo la resurrezione e la possibilità di vederLo e di toccarLo ancorarono saldamente l’umanità all’Età della Grazia. Da quel momento in poi, le persone non poterono tornare all’età precedente, l’Età della Legge a causa della “scomparsa” o della “diserzione” del Signore Gesù, bensì sarebbero andate avanti, seguendo i Suoi insegnamenti e l’opera che Egli aveva svolto. Così si aprì ufficialmente una nuova fase dell’opera nell’Età della Grazia e, da allora in poi, gli uomini che avevano vissuto sotto la legge ne uscirono formalmente ed entrarono in una nuova era, con un nuovo inizio. Questi sono i molteplici significati della manifestazione del Signore Gesù agli uomini dopo la resurrezione.

Poiché Egli era un corpo spirituale, come potevano le persone toccarLo e vederLo? Ciò deve avere a che fare con l’importanza della Sua manifestazione all’umanità. Notate qualcosa in questi passi delle Scritture? Generalmente, i corpi spirituali non si possono vedere né toccare e, dopo la resurrezione, l’opera intrapresa dal Signore Gesù era già stata completata. Perciò, in teoria, Egli non aveva assolutamente alcuna necessità di tornare tra le persone con la Sua immagine originaria per incontrarle, ma la manifestazione del Suo corpo spirituale davanti a uomini come Tommaso rese la sua importanza più concreta e penetrò più a fondo nel cuore delle persone. Quando Egli andò dallo scettico Tommaso, gli permise di toccarGli la mano e disse: “Porgi la mano e mettila nel Mio costato; e non essere incredulo, ma credente”. Queste parole, queste azioni, non erano cose che il Signore Gesù voleva dire e fare soltanto dopo essere risorto, ma anche prima di essere crocifisso. È evidente che, prima ancora della crocifissione, il Signore Gesù conosceva già le persone come Tommaso. Dunque cosa possiamo dedurne? Dopo la resurrezione era ancora lo stesso Signore Gesù. La Sua essenza non era cambiata. I dubbi di Tommaso non erano appena sorti, bensì l’avevano accompagnato per tutto il periodo in cui aveva seguito il Signore Gesù. Tuttavia Egli era risorto dai morti e tornato dal mondo spirituale con la Sua immagine originaria, con la Sua indole originaria e con la conoscenza degli uomini acquisita durante il Suo periodo nella carne, così andò anzitutto a cercare Tommaso per fargli toccare il Suo costato, per permettergli non solo di vedere il Suo corpo spirituale dopo la resurrezione, ma anche di toccarne e di sentirne l’esistenza e di liberarsi completamente dai dubbi. Prima della crocifissione, Tommaso aveva sempre dubitato che il Signore Gesù fosse Cristo e non era riuscito a convincersene. La sua fede in Dio si basava soltanto su ciò che poteva vedere con i propri occhi e toccare con le proprie mani. Il Signore Gesù conosceva bene la fede delle persone di questo tipo. Esse credevano solo nel Dio dei cieli, non in Colui che era stato mandato da Dio, nel Cristo fattoSi carne, né Lo avrebbero accettato. Affinché Tommaso prendesse atto e credesse nell’esistenza del Signore Gesù e ammettesse che Egli era davvero il Dio incarnato, Gesù gli consentì di allungare la mano e di toccarGli il costato. C’è qualche differenza tra i dubbi di Tommaso prima e dopo la resurrezione del Signore Gesù? Tommaso era sempre stato scettico e – tranne il Signore Gesù, che gli apparve personalmente con il Suo corpo spirituale e gli permise di toccare i segni dei chiodi – nessuno avrebbe potuto fugare i suoi dubbi e indurlo a liberarsene. Così, dal momento in cui il Signore Gesù gli consentì di toccarGli il costato e di sentire davvero l’esistenza dei segni lasciati dai chiodi, i dubbi di Tommaso svanirono, ed egli capì veramente che il Signore Gesù era risorto, e riconobbe e credette che era il vero Cristo, il Dio incarnato. Anche se ormai Tommaso non dubitava più, aveva perso per sempre l’opportunità di incontrare Cristo, di stare con Lui, di seguirLo, di conoscerLo e di essere reso perfetto da Lui. La manifestazione del Signore Gesù e le Sue parole offrirono una conclusione, e un verdetto sulla fede di coloro che erano pieni di dubbi. Egli usò le Sue parole e azioni effettive per dire agli scettici, a coloro che credevano soltanto nel Dio dei cieli ma non in Cristo: “Dio non ha lodato la loro fede né il loro seguire, che era pieno di dubbi”. Il giorno in cui avrebbero creduto totalmente in Dio e in Cristo avrebbe potuto essere soltanto quello in cui Dio avrebbe completato la Sua grande opera. Naturalmente, sarebbe stato anche il giorno in cui il loro scetticismo avrebbe ricevuto un verdetto. Il loro atteggiamento verso Cristo determinò il loro destino; il loro scetticismo ostinato implicava che la loro fede non avesse portato loro alcun esito, e la loro inflessibilità implicava che le loro speranze fossero vane. Poiché la loro fede nel Dio dei cieli si alimentava di illusioni, e il loro scetticismo verso Cristo era il loro reale atteggiamento verso Dio, anche se avevano toccato i segni dei chiodi sul corpo del Signore Gesù, la loro fede era ancora inutile e il loro destino si poteva soltanto definire una battaglia infruttuosa e vana. Ciò che il Signore Gesù disse a Tommaso servì a spiegare molto chiaramente un concetto anche alle altre persone: il Signore Gesù risorto è il Signore Gesù che inizialmente aveva trascorso trentatré anni e mezzo operando tra gli uomini. Anche se era stato crocifisso, se aveva camminato nella valle dell’ombra della morte ed era risorto, ogni Suo aspetto era rimasto immutato. Sebbene ora Egli avesse i segni dei chiodi sul corpo, e fosse risorto e uscito dal sepolcro, la Sua indole, la Sua comprensione degli uomini e le Sue intenzioni verso di loro non erano cambiate minimamente. Inoltre disse alle persone che era sceso dalla croce e aveva trionfato sul peccato, sulle sofferenze e sulla morte. I segni dei chiodi erano soltanto la prova della Sua vittoria su Satana, la prova che Egli era un sacrificio per il peccato, finalizzato a redimere efficacemente l’umanità intera. Comunicò alle persone che Si era già fatto carico dei peccati dell’umanità e che aveva completato la Sua opera di redenzione. Quando tornò a vedere i discepoli, disse loro con la Sua manifestazione: “Sono ancora vivo, esisto ancora; oggi sono davvero dinanzi a voi cosicché possiate vederMi e toccarMi. Sarò sempre con voi”. Il Signore Gesù voleva anche usare l’esempio di Tommaso a mo’ di avvertimento per le generazioni future: anche se credi nel Signore Gesù, non puoi vederLo né toccarLo, ma puoi essere benedetto dalla tua fede sincera e vederLo attraverso di essa; le persone di questo tipo sono benedette.

Queste parole riportate nella Bibbia, pronunciate dal Signore Gesù quando Si manifestò a Tommaso, sono un grande aiuto per tutti gli uomini nell’Età della Grazia. La Sua manifestazione e le Sue parole a Tommaso hanno avuto un profondo effetto sulle generazioni future e hanno un’importanza eterna. Tommaso rappresenta un tipo di persona che crede in Dio ma Ne dubita. Questi individui hanno una natura sospettosa e un cuore sinistro, sono infidi e non credono nelle cose che Dio può portare a termine, nella Sua onnipotenza e nel Suo governo, e non credono nel Dio incarnato. Per loro, tuttavia, la resurrezione del Signore Gesù fu uno schiaffo in pieno viso, e diede loro anche l’opportunità di scoprire e di riconoscere il proprio scetticismo e di ammettere la propria slealtà, arrivando così a credere davvero nell’esistenza e nella resurrezione del Signore Gesù. Ciò che successe a Tommaso fu un avvertimento e un monito per le generazioni future, cosicché altre persone potessero evitare di essere scettiche come lui e, se lo fossero state, sarebbero sprofondate nell’oscurità. Se segui Dio ma, come Tommaso, vuoi sempre toccare il costato del Signore e sentire i segni dei chiodi per confermare e verificare l’esistenza di Dio e per fare supposizioni al riguardo, Dio ti abbandonerà. Dunque il Signore Gesù chiede alle persone di non essere come Tommaso, capaci di credere soltanto a ciò che riescono a vedere con i propri occhi, bensì di essere pure e oneste, di non nutrire dubbi su Dio, ma di limitarsi a credere in Lui e a seguirLo. Gli individui di questo tipo sono benedetti. Questa è una prescrizione molto piccola fatta dal Signore Gesù agli uomini, e un avvertimento per i Suoi seguaci.

Tratto da “La Parola appare nella carne”

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