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Non importa quanto sia stanco o impegnato, io devo partecipare alle riunioni

Traduzione di Damiano Zamboni

Molti cristiani non capiscono perché debbano partecipare alle riunioni e, quando lo fanno, non gli prestano molta attenzione. In effetti, è molto importante per noi cristiani partecipare alle riunioni. La protagonista di questo articolo, una volta, non amava partecipare alle riunioni ma in seguito ne è diventata appassionata. Cosa ha provocato questo cambiamento? Quel che segue racconta la sua esperienza.

Dopo essermi convertita a Dio ho cominciato a partecipare alle riunioni della chiesa. A quel tempo avevo spesso molte cose da fare, come: cucinare ravioli e panini per i miei bambini, prendermi cura di mio marito, imparare il coreano. Con gli anni queste cose erano diventate faticose per me, e tutto ciò che volevo era solo di potermi riposare un po’ nel tempo libero. Inoltre la sede in cui ci riunivamo era lontana da casa mia. Gradualmente non ebbi più il desiderio di partecipare alle riunioni e giunsi a sentirlo come un fardello. A quel tempo non conoscevo il significato delle riunioni e pensavo: “Credere in Dio è una cosa buona. Perché devo partecipare alle riunioni? Io vorrei solo leggere la parola di Dio a casa da sola e partecipare agli incontri solo di tanto in tanto”. Ogni volta che le sorelle mi chiamavano per invitarmi agli incontri io cercavo delle scuse o dei motivi per rifiutare. Un giorno faceva così caldo che sembrava di stare in forno e una sorella venne a cercarmi a casa mia, ma io ero uscita. Rimase quindi fuori dal mio appartamento ad aspettarmi per più di un’ora. Vedendo la sua pazienza mi sentii molto in colpa.

I cristiani leggere la Bibbia

Appena mi vide, la sorella mi confidò questo pensiero: “Lo so che sei impegnata e che hai molte cose da fare. Ma poiché crediamo in Dio noi dobbiamo impiegare parte del nostro tempo esercitando la nostra fede in Dio. La fede in Dio non è, semplicemente credere che Dio esista. Dobbiamo leggere le parole di Dio e riunirci e confidarsi con i nostri fratelli e le nostre sorelle. Solo in questo modo progrediamo nell’opera dello Spirito Santo, comprendendo gradualmente maggiori verità e conoscendo Dio. In questo modo ci saranno dei progressi nelle nostre vite. Quando cominciai a credere in Dio ero riluttante a partecipare alle riunioni, pensando che mi stesse trattenendo. In seguito lessi queste parole di Dio: ‘Lo Spirito Santo opera non solo in alcuni uomini che sono utilizzati da Dio, ma ancora di più nella Chiesa. Potrebbe svolgere la Sua opera in chiunque. Egli può svolgere la Sua opera in te ora e, dopo che l’hai sperimentata, può compierla in qualcun altro. Affrettati a seguirla; più segui da vicino la luce presente, più la tua vita può maturare e crescere. Qualunque tipo di uomo possa essere, purché lo Spirito Santo operi in lui, assicurati di seguirlo. Prendi le sue esperienze come se fossero tue, e riceverai cose ancora più elevate. In questo modo il tuo avanzamento sarà più rapido. Questo è il cammino della perfezione per l’uomo e il modo attraverso il quale la vita cresce. Il cammino verso la perfezione si raggiunge attraverso l’obbedienza all’opera dello Spirito Santo. Non sai attraverso quale tipo di persona Dio opererà per perfezionarti, né attraverso quale persona, evento o cosa Egli ti consentirà di entrare in possesso e di ottenere un certo discernimento. Se sei in grado di camminare su questa retta via, ciò dimostra che per te c’è grande speranza di essere perfezionato da Dio. Se sei incapace di farlo, questo dimostra che il tuo futuro è desolato e privo di luce. […]’ ‘T Anche se posso aver finito di pronunciare la Mia parola, le persone non capiscono ancora completamente, e questo perché mancano di qualità. Questo problema si può risolvere attraverso la vita della Chiesa e la testimonianza reciproca. […]’ Dalle parole di Dio compresi che, se vogliamo progredire nell’opera dello Spirito Santo e fare progressi nella vita, dobbiamo vivere la vita della chiesa e condividere di più le parole di Dio con i fratelli e le sorelle. Quando viviamo la vita della chiesa non siamo più disturbati dalle questioni di famiglia e possiamo quindi fare silenzio nel nostro cuore e ponderare le parole di Dio e progredire maggiormente nell’opera dello Spirito Santo. La nostra capacità di accogliere le parole di Dio è scarsa perciò, se non partecipiamo alle riunioni ma ci limitiamo a leggere le parole di Dio da soli a casa, noi possiamo soltanto comprendere il significato letterale delle parole di Dio. Quel che riguarda il significato interiore, profondo delle parole di Dio, come per esempio: a quale tipo di condizione le parole di Dio fanno riferimento, qual è la volontà di Dio in quelle parole; la nostra comprensione di queste cose sarà molto limitata. Qualche volta possiamo anche male interpretare e distorcere le parole di Dio seguendo la nostra immaginazione e formarci delle nozioni sulle parole di Dio. In ogni caso alle riunioni ci sono molti fratelli e sorelle riuniti insieme per condividere le parole di Dio. Trasmettendoci le illuminazioni che otteniamo dalle parole di Dio e condividendo le nostre esperienze e conoscenze possiamo ricevere grande arricchimento vitale e usare la forza degli altri per compensare le nostre debolezze. Otterremo quindi una rapida crescita nella vita e i nostri problemi e difficoltà potranno così risolversi”.

Dopo avere ascoltato le parole di Dio e avere condiviso questa riflessione con la sorella mi resi conto di quanti benefici le riunioni ci possono portare. Compresi inoltre che vivere la vita della chiesa è un modo per adorare Dio ed è un percorso attraverso il quale avere una corretta relazione con Dio. Come credente in Dio, se ometto di pregare, di leggere le parole di Dio o di partecipare agli incontri, io non posso considerarmi fedele a Dio. In quel momento provai vergogna per il mio passato comportamento e fui determinato a partecipare alle riunioni con regolarità in futuro.

Tuttavia la mia risoluzione a fare ciò non durò a lungo perché i miei impegni spesso si scontravano con le riunioni, ed ogni volta che questo capitava io desideravo gestire i miei impegni ma pure non volevo perdermi gli incontri e così, poco a poco, diradai le mie partecipazioni e le sentii come un peso. Fu solo quando mi capitò un incidente che capii davvero che, in quanto cristiana, non potevo vivere senza una vita regolare nella chiesa e poi ho iniziato a prestare attenzione ad esso.

Un giorno, prima della Festa di Primavera, ebbi una videochat con mia nuora. Quando appresi che mio nipote non era andato molto bene agli esami le chiesi: “Come è potuto accadere?” Sentendo queste parole, mia nuora pensò che la stessi incolpando e mandò a mio figlio un messaggio per esprimermi il suo risentimento per questo. Mio figlio se ne lamentò con mia figlia. Vedendo che mio figlio prendeva le parti di sua moglie nell’accusarmi, mia figlia ebbe una discussione con lui. Più tardi, lui venne da me pieno di rabbia e mi disse “Mamma, mia sorella mi accusa per causa tua. È davvero colpa mia? Ti è mai importato qualcosa di me e mia moglie?” Sentendo mio figlio mi sentii a disagio e pensai: “Io sono tua madre. Come puoi parlarmi in questo modo? Sei senza coscienza”. Non seppi trattenere la mia rabbia e litigai con lui. Alla fine ci separammo in malo modo.

Dopo che mio figlio uscì mi sentii piena di rabbia e rancore nel ripensare a quel che era accaduto. Non sapevo come risolvere questo problema. In preda alla sofferenza mi ricordai le parole della sorella: “Quando ci imbattiamo in qualcosa dobbiamo pregare Dio e cercare Dio”. Ma dopo avere pregato mi sentivo ancora piena di rabbia. La mattina dopo, seduta sul divano, pensavo: “Da quando mio figlio è venuto in Corea a lavorare io ho fatto del mio meglio per sostenerlo. Per aiutarlo a comprare una casa nella nostra città ho lavorato molto così da guadagnare del denaro. Perché è così ingrato per quello che ho fatto? Per un motivo tanto futile ha litigato con me. Non ha per me nessun rispetto?” Più ci pensavo sopra e più mi sentivo miserabile. In quel momento ricevetti una chiamata dalla sorella che mi invitava a partecipare ad una riunione. Piena di angoscia e sconfortata pensai: “Forse i miei fratelli e le mie sorelle potranno aiutarmi a risolvere le mie difficoltà”.

Mi recai dunque alla chiesa per l’incontro. Notando il mio orribile aspetto una sorella mi chiese preoccupata, “Sorella, va tutto bene? Non hai un bell’aspetto”. Le riferii i miei problemi. Lei mi lesse quindi un passaggio delle parole di Dio: “Quando i genitori parlano con superiorità al figlio e dicono: ‘Sono tuo padre (o tua madre)! Devi fare come dico io!’, il figlio obietta a questo ‘devi’; decisamente non è espressione di normale umanità. Viceversa, se l’atteggiamento del figlio verso i genitori è: ‘Oh, non fai altro che tormentarmi, detesto starti a sentire! Sono adulto, ma tu cerchi ancora di comandarmi!’, com’è questo atteggiamento? Altri figli pensano perfino: ‘Sono tuo figlio, tu devi fare qualsiasi cosa per me; devi pagare per me, farmi da mangiare e curarmi quando sono ammalato’. Che atteggiamento è questo? È forse normale umanità? Non è giusto pensare che i tuoi genitori debbano fare qualsiasi cosa per te. Di fronte a una cosa del genere, pensano: ‘Quando faccio qualsiasi cosa per te, ritieni che ti sia dovuto, che ti spetti. Sei davvero sconsiderato!’ Perciò si sentono tristi. Per quanto i genitori soffrano, per quanta preoccupazione dimostrino verso il figlio, il figlio non percepisce nulla di tutto questo. Pensa che così debbano fare i genitori, che i genitori non debbano provare turbamento, dolore, offesa o tristezza. Questo è sbagliato, non è normale umanità. Se entrambe le parti vivessero secondo la normale umanità e fossero in grado di conseguire il possesso della verità, mettendosi gli uni nei panni degli altri e tenendo conto delle difficoltà reciproche, dal punto di vista della normale umanità, ed entrambe le parti interagissero fra loro, si parlassero e facessero le cose su un piano di parità, questo arresterebbe l’estraneazione che si sviluppa fra loro? […]” Dopo avere finito di leggere le parole di Dio la sorella pregò, “Dopo essere stati corrotti da satana, viviamo tutti in una disposizione satanica, siamo diventati arroganti e presuntuosi, siamo egoisti e sprezzanti; non abbiamo pazienza, tolleranza o comprensione gli uni degli altri, ormai. Per esempio, quando abbiamo a che fare con i nostri figli ci poniamo sempre in una elevata posizione, e talvolta li accusiamo senza conoscere la reale situazione, sottoponendoli a pressioni e costrizioni: tutto ciò a causa della nostra indole arrogante. E per quanto riguarda i bambini, da parte loro essi sono così egoisti da dare per scontati i nostri sacrifici, pensando che è nostro dovere fare tutto per loro, senza che ne importi loro nulla, senza che ci capiscano. Come risultato abbiamo continui disaccordi e litigi quando ci troviamo insieme. Questo è causato in realtà dalla nostra indole corrotta. Pertanto dovremmo mettere in pratica le parole di Dio, imparare a mettere da parte noi stessi, capire e avere maggiore cura degli altri e ad avere maggiore tolleranza, pazienza e amore per loro. Solo quando ci comportiamo così possiamo vivere tutti insieme in armonia.

Attraverso le parole di Dio e la comunione della sorella, acquisii consapevolezza di qualcosa su di me. Quella sera mi misi al cospetto di Dio e Gli rivolsi una preghiera, “Mio Dio! Sono stata così profondamente corrotta da satana da non poter comprendere i miei figli. Desidero mettere da parte me stessa e praticare le Tue parole”. Dopo avere pregato pensai: “Non è facile per mia nuora prendersi cura dei suoi figli in Cina da sola. Visto che mi ero curata di lei, o cercato di capirla, così di rado, era prevedibile che lei avesse lamentele su di me”. Più ci riflettevo e più mi sentivo confortata, mentre la mia rabbia verso mio figlio e mia nuora svaniva. Dopo, quando misi da parte me stessa per essere in armonia con loro, non mi sentii più miserabile o oppressa.

Attraverso questa esperienza mi resi conto che la vita della chiesa era molto importante per noi. Se non mi fossi confidata con i miei fratelli e sorelle sarei ancora sotto il controllo di una indole corrotta e vivrei di recriminazioni. Vivere in questo modo mi avrebbe senz’altro resa malata. Nel passato, quando affrontavo delle difficoltà ed ero di cattivo umore, non facevo altro che pensar male, vivere nella depressione e nel dolore. Divenuta credente in Dio, ogni volta che avessi incontrato delle difficoltà, i miei fratelli e le mie sorelle mi avrebbero letto parole di Dio riguardanti la mia situazione nelle riunioni, e magari avrebbero condiviso le loro esperienze con me e, attraverso tutto questo, io sarei riuscita a comprendere qualcosa di Dio e della mia corrotta indole, e avrei così acquisito nuovi modi corretti di pratica. Così mi sentivo molto sollevata e rilassata. Dice infatti la parola di Dio: “Tu sia in grado di nutrirti della parola di Dio normalmente, di pregare normalmente, di condurre la tua vita di Chiesa normalmente, a prescindere da eventuali prove che tu possa affrontare o da circostanze che tu possa incontrare, da malattie della carne che tu possa patire, dall’allontanamento dei fratelli e delle sorelle, o da difficoltà in famiglia, se riesci a raggiungere questo punto, allora ciò dimostra che sei sul retto sentiero. […]”.

Ringrazio Dio! Attraverso questa esperienza ho compreso il significato e l’importanza di partecipare alle riunioni: lo scopo di partecipare alle riunioni è di comprendere la verità. Agli incontri mettiamo a nudo le nostre difficoltà e andiamo in cerca della verità, e quindi condividiamo con i nostri fratelli e sorelle le parole di Dio che riguardano queste situazioni concrete per trovare i modi corretti di pratica. Un simile progresso è il modo migliore che abbiamo per progredire nella verità e ottenere una crescita nella vita.

Dopo avere compreso questo ho rivolto una preghiera a Dio nel mio cuore ed ho preso un impegno: sarò attiva nelle riunioni e non ne mancherò nessuna a causa delle mie faccende personali. Da allora, ogni volta che i miei impegni personali si scontravano con le riunioni, io mettevo le riunioni al primo posto e i miei impegni al secondo. Non consideravo più gli incontri come un peso ma capivo invece che, in quanto credente in Dio, avevo il dovere di partecipare le riunioni con regolarità. Gradualmente acquisii comprensione sempre maggiore della verità attraverso le riunioni, ed in cuor mio mi sentii felice e in pace.

In seguito Dio mi mise alla prova...

Un giorno mio figlio, che non parlava il coreano molto bene, mi chiese di aiutarlo ad acquistare una SIM card l’indomani. Ricordando di avere una riunione a cui partecipare quel pomeriggio, mi trovai davanti ad un dilemma: non volevo mancare alla riunione ma neppure dire di no a mio figlio. In quel momento di perplessità esposi la mia difficoltà ad una sorella, sperando che potesse comprendere la mia assenza dalla riunione. Inaspettatamente, dopo avere ascoltato il mio problema, la sorella condivise con me, “Dio è il Signore della creazione. Qualunque cosa ci accada dobbiamo onorare Dio che è grande in tutte le cose, ed imparare a confidare in Lui e a guardare a Lui. Qualunque cosa ci troviamo ad affrontare, non dovremmo raggiungere un verdetto in fretta o fare la nostra scelta. Dovremmo invece cercare il modo di accordarci con la volontà di Dio e di soddisfarLo. Solo in questo modo noi potremo vedere le opere di Dio. Oggi, davanti a questo problema, dovresti confidare in Dio perché tutte le cose e le questioni sono nelle Sue mani. Come dice la Bibbia, ‘Il cuore del re, nella mano di Jahvè, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace.’ (Proverbi 21:1). Inoltre noi dovremmo dare testimonianza di Dio in ogni circostanza ci capiti. Proprio come quando Abramo diede in offerta Isacco, Dio vide il cuore sincero di Abramo e gli diede una via d'uscita e preparò un sacrificio per lui. Anche quando ci succedono delle piccole cose, noi dobbiamo comunque accettare che Dio ci metta alla prova ed avere la fede di dare testimonianza di Dio. Preghiamo Dio, raccontiamogli le nostre difficoltà e i nostri pensieri ed imploriamoLo di guidarci. Finché avremo fede in Dio, potremo vedere le Sue opere”. Dopo avere ascoltato le sue condivisioni, capii come comportarmi.

Tornata a casa pregai Dio, “O Dio! Mio figlio mi ha chiesto di accompagnarlo a comprare una SIM card ma io voglio partecipare alla riunione. Davanti a questo dilemma io non so che fare. O Dio! Voglio confidare tutto questo a Te e soddisfarTi più di ogni cosa. Possa Tu guidarmi e mostrarmi una via d’uscita”. Dopo avere pregato, ancora non riuscivo a superare questa situazione. Pensai fra me e me, “Potrei chiedere a mio figlio di vederci più presto, e se lui non può, allora andrò prima alla riunione e poi ci occuperemo di questa faccenda. Soddisfare Dio è la mia priorità”. Mentre pensavo questo ricevetti una chiamata di mia figlia, che mi disse, “Mamma, comprerò io una SIM card per mio fratello. Posso andare in macchina, non ci vorrà molto. Non preoccuparti”. Dopo avere riattaccato ero così felice che volevo mettermi a saltare, e continuavo a ringraziare Dio nel mio cuore. Da quando avevo litigato con mio figlio, mia figlia non gli aveva parlato per molto tempo. Era sorprendente che si fosse offerta di aiutarlo. Adesso non solo la loro relazione sarebbe migliorata ma io avrei potuto partecipare alla riunione. Attraverso questa esperienza vidi che, fin tanto che avessi cercato di confidare in Dio e di fare la Sua volontà, Egli mi avrebbe aperto le mie strade. Come dice la parola di Dio, “Dio non chiede molto all’uomo. Tutto ciò che Dio chiede all’uomo può essere conseguito con facilità e con successo; è solo che l’uomo non è disposto a soffrire patimenti. […]”

In passato avevo sempre avuto paura che partecipare alle riunioni mi avrebbe impedito di occuparmi dei miei impegni personali. Ora avevo provato che potevo avanzare nella comprensione della verità attraverso gli incontri senza che questo interferisse con la mia vita normale. Prima, poiché non avevo fede, non potevo penetrare il senso di quel che vedevo. Così, davanti alle difficoltà, potevo solo lamentarmi e vivere nel dolore. Ora, quando mi accade qualcosa, posso confidare in Dio con coscienza e chiederGli di guidarmi, dopodiché spesso trovo una strada per risolvere le mie difficoltà e mi sento molto più rilassata e libera. Attraverso la lettura e la condivisione delle parole di Dio nelle riunioni ho guadagnato maggiore comprensione della volontà di Dio per la salvezza dell’uomo, della maniera di operare di Dio e della mia corruzione. Ringrazio Dio! Ho tratto davvero un grande beneficio dalla vita di chiesa. Tutta la gloria sia resa a Dio!

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